Château L’Evangile si trova nel cuore di Pomerol e questo vino, frutto di un terroir eccezionale e di un meticoloso processo produttivo, ne rappresenta una delle espressioni più pure e raffinate. Qui il Merlot domina con una percentuale pari a circa il 92% del blend. Con lui una piccola percentuale di Cabernet Franc. Il vigneto di Château L’Evangile affonda la sue radici in un terreno ricco di sabbia e argilla, con depositi di ghiaia. Sotto questa superficie, si trova il famoso strato di “crasse de fer”, una particolare formazione di argilla ricca di ferro che dona ai vini di Pomerol la loro caratteristica potenza, profondità e capacità di invecchiamento. Il Merlot qui esprime tutta la sua rotondità, morbidezza e ricchezza aromatica, donando al vino una struttura setosa e un palato avvolgente. La piccola percentuale di Cabernet Franc, però, gioca un ruolo fondamentale. Aggiunge freschezza, acidità e un tocco di speziatura che contribuisce alla complessità del vino. La fermentazione alcolica si svolge in vasche di cemento a temperatura controllata, con una durata di circa 10 giorni. Ogni parcella viene vinificata separatamente, con rimontaggi e tempi di macerazione adattati in base alle caratteristiche specifiche del terroir e alla maturità dei tannini. Successivamente si svolge la fermentazione malolattica, in botti di rovere nuove, seguita da un affinamento di 18 mesi. Nel calice Château L’Evangile si presenta di un colore scuro e denso, impreziosito da riflessi violacei che ne indicano la giovinezza e la vitalità. Al naso, colpisce per l’intensità e la profondità, grazie a un bouquet ricco di frutta nera fresca, come mora e prugna, accompagnato da sottili note di spezie e tostatura derivanti dall’affinamento in legno. In bocca è generoso e pieno, con una struttura tannica perfettamente equilibrata. Il finale è lungo e vellutato, con tannini maturi che lasciano una sensazione morbida e avvolgente. Per quanto riguarda gli abbinamenti gastronomici, questo Pomerol si sposa magnificamente con carni rosse succulente. Ottimo con una costata di manzo alla griglia o un filetto di vitello. Ha carattere sufficiente per reggere anche il confronto con piatti più saporiti di selvaggina, con il cinghiale o l'anatra.