Quando si acquista una bottiglia di vino spesso lo si fa pensando all’abbinamento per una specifica pietanza. Ma se invece si volesse degustare un calice, solo per il piacere di farlo? Per una serata tra amici, per festeggiare un momento speciale, o anche semplicemente dopo il pasto, nasce il “vino da meditazione”.
Come riconoscere un vino da meditazione?
Con il termine “vino da meditazione” si intende una particolare categoria di vini. Essi non richiedono necessariamente di essere abbinati a delle specifiche pietanze, come per esempio i vini da abbinare a un menù di pesce, bensì possono – anzi devono – essere degustati da soli. L’espressione è stata coniata dal grande enologo italiano Luigi Veronelli e fa riferimento a vini dolci e corposi. Spesso bevuti a fine pasto, in molti casi sono vini lungamente invecchiati. L’intento del grande esperto era quello di nobilitare una categoria di prodotti molto spesso non compresa.
Da sorseggiare e assaporare con calma, i “vini da meditazione” sono caratterizzati da sapori e profumi molto intensi, principalmente dolci. Nella maggior parte dei casi, ciò dipende dall’appassimento forzato al quale sono sottoposti: per questo quasi sempre si ha anche fare con i passiti. Sostanzialmente, il grappolo viene lasciato per un determinato periodo di tempo all’interno di una cassetta di legno con umidità al 60% e temperatura intorno ai 30°C, dove viene poi a formarsi una muffa, che trasforma gli zuccheri presenti nell’acino e che asciuga l’acqua. Un’ulteriore conseguenza è anche la maggiore gradazione alcolica che ne deriva.
Vin Santo del Chianti: dolce e territoriale
Deciso e caratteristico, il Vin Santo del Chianti DOC 2015 nasce da uve Malvasia raccolte a mano a piena maturazione e lasciate appassire lentamente. La sua vera magia, però, è data dal lento affinamento in legno, per un periodo di almeno cinque anni. L’assaggio finale ripaga di tutta l’attesa: dal colore giallo oro tendente all’ambrato, rivela caratteristiche ben precise. Al palato, per esempio, risuona la corposità, con un finale che sa di frutta secca. Per una perfetta degustazione, è consigliabile aprirlo almeno un’ora prima di servirlo.
Passito di Pantelleria, figlio del sole
Di colore giallo dorato tendente all'ambra, al naso si presenta dolce con evidenti note di albicocca, frutta candita e fico secco. In bocca è mielato con piacevoli note di albicocca secca, fico secco e pera cotta. Si presenta così il Passito naturale di Pantelleria DOC.
Frutto di una vinificazione di uve Zibibbo, che vengono lasciate appassire sotto il sole d’agosto, viene vendemmiato necessariamente a mano, nei primi giorni di settembre, quando i grappoli hanno ormai raggiunto la perfetta maturazione e la giusta concentrazione. Subito dopo l'inizio della fermentazione, viene aggiunta uva appassita che dona al vino complessità e ricchezza gustativa, senza precluderne la freschezza. Al termine della vinificazione, il vino viene lasciato affinare in vasche di acciaio, a temperatura controllata, per un periodo di almeno dieci mesi.
Un classico Barolo, tra struttura e finezza
Per chi ama far tardi la sera, centellinando un grande rosso da meditazione, il vino da meditazione ideale è il Barolo Sorì Gepin DOCG 2012 - La Spinona. La vendemmia nel suo caso inizia a fine ottobre, inizio novembre. Del resto, il Nebbiolo è così, decisamente tardivo. La lunga fase di invecchiamento dura circa un anno e mezzo in botti di età compresa tra cinque e dieci anni. Dopo l’imbottigliamento, il vino riposa in cantina per almeno un altro anno in bottiglia in attesa di essere messo in commercio. È un eccellente vino da meditazione da bere da solo, lentamente.
Che tu sia un intenditore oppure no, per le tue serate di relax scegli di degustare i migliori vini da meditazione selezionati per te dagli esperti di Svinando!