Il Taurasi DOCG rientra tra i più pregiati vini italiani e viene prodotto in 17 comuni, tutti in provincia di Avellino, tra cui spicca l’omonimo Taurasi, dal quale il vino prende il nome. Questo grande rosso campano dalla storia antica, è stato decantato da poeti e scrittori, fonte dello stretto connubio tra la terra, il vino e l’uomo in Irpinia.
Che vino è il Taurasi DOCG? Storia e origini
Il vino Taurasi DOCG nasce da uve Aglianico, grande vitigno a bacca scura dell'Italia meridionale, originario della Grecia. Il nome del vino proviene da Taurasia, una città che è stata distrutta nel 268 a.C. per mano dei Romani, i quali, successivamente, (nel 180 a.C.) vi insediarono la popolazione dei liguri apuani, affidandogli il compito di rivalutare la zona dei campi Taurasini e riprendere in mano la coltivazione della vite, da sempre praticata. Sotto il dominio di Augusto, sono state realizzate numerose opere a sostegno dello sviluppo agricolo ed economico e Taurasi diventa un importante centro per l’economia del paese, come testimoniato da Tito Livio, Plinio il Vecchio e altri.
Nel XIX secolo, il vino Taurasi ha visto la sua rinascita ed esplosione, divenendo celebre non solo nell’Italia settentrionale, ma soprattutto nella zona di Bordeaux. In questo periodo, nonostante l’epidemia di fillossera che devasta le viti in tutta Europa, a Taurasi viene costruita la cosiddetta “Ferrovia del vino”, ancora in grado di esportare una gran quantità di vino.
È qui che nasce il sistema di coltivazione noto come “Alberata Taurasina” o “Antico sistema taurasino”. Non solo: nel 1878, ad Avellino, grazie a Francesco De Sanctis, è stato costituito l’Istituto Agrario di Avellino a indirizzo Enologico, volto a salvaguardare le caratteristiche, le tecniche, l’amore per il buon vino e il patrimonio di queste terre, scuola che ancora oggi sforna esperti enologi.
Caratteristiche organolettiche e tipologie di Taurasi DOCG
Il Taurasi DOCG è uno dei più rinomati vini rossi italiani, ed è caratterizzato da una struttura molto importante grazie a cui riesce a invecchiare bene anche per molti anni, guadagnando col tempo complessità ed eleganza. È di colore rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento. Al naso il profumo è caratteristico, gradevole ed etereo, con note di viola, marasca, vaniglia e spezie, che con l’affinamento assumono sfumature balsamiche. All'assaggio è asciutto, pieno e persistente, con il tannino in evidenza che tende a ingentilirsi con il passare degli anni, tanto da rivaleggiare con i migliori vini piemontesi.
Il vino Taurasi ha ottenuto la DOC nel 1970 e la DOCG nel 1993 e oggi il Disciplinare di Produzione prevede due tipologie di vini:
- il Taurasi DOCG, sottoposto a invecchiamento obbligatorio di almeno 3 anni, di cui almeno uno in botte di legno, con titolo alcolometrico volumico naturale minimo dell’11,5%.
- il Taurasi DOCG Riserva, caratterizzato da un affinamento di 4 anni, di cui 18 mesi in botte di legno, con volume alcolometrico minimo del 12%.
Zone di produzione del vino Taurasi DOCG
È consentita la produzione del Taurasi DOCG nell'intero territorio dei comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano, in provincia di Avellino. Qui i terreni sono eterogenei e ben provvisti di tutti i componenti che permettono alle viti non solo di crescere rigogliose e sviluppare le loro migliori peculiarità, ma anche di adattarsi perfettamente al clima dell’entroterra, con inverni rigidi e siccità estiva.
Taurasi DOCG a tavola: gli abbinamenti gastronomici
Il Taurasi DOCG è composto in purezza o almeno l’85% da uve Aglianico e la restante parte con uve a bacca rossa provenienti dalla provincia di Avellino, perfetto da abbinare ai menù di carne. Alcuni esempi di Taurasi ottenuti da Aglianico in purezza sono il Taurasi DOCG 2016, il vino ideale per i grandi arrosti di carne rossa e il “Piano di Montevergine” Taurasi Riserva DOCG 2014, eccellente con la selvaggina, l’agnello e i formaggi stagionati. E con un buon filetto di manzo in crosta? Il premiato Eremo San Quirico – Irpinia Campi Taurasini DOC, altro capolavoro di queste terre da non lasciarsi sfuggire.
Ora che sai tutto sul vino Taurasi DOCG, non aspettare di più e porta a tavola passione e gusto: gli esperti di Svinando hanno selezionato per te le migliori etichette!